L acqua è un bene pubblico»

la Nuova Sardegna — 31 agosto 2006   pagina 04   sezione: NUORO

 OLIENA. Il direttivo della sezione Psd’az prende posizione contro la nascita di Abbanoa, gestore unico dell’acqua per tutta la Sardegna che avrebbe dovuto riformare e razionalizzare la gestione del servizio secondo criteri di efficienza e economicità. «Economicità non per i cittadini – dice il Psd’Az – Abbanoa ha adottato un piano tariffario che fa lievitare in modo abnorme il costo dell’acqua per gli utenti, costo che nelle previsioni della società dovrebbe arrivare a 2 euro al metro cubo entro i prossimi sei anni. Un costo eccessivo per un bene essenziale, costo che tra l’altro non tiene conto delle diversità dei territori, delle condizioni di reddito della popolazione, e non sembra avere distinguo neppure per le utenze pubbliche essenziali (ospedali, scuole, strutture di assistenza geriatrica, per l’infanzia e sociale in genere, e altre)».
 Sconcertante, secondo il Psdaz olianese, è che le nuove tariffe, approvate dall’autorità d’ambito e pubblicate sul Bollettino Ufficiale della Regione sono state applicate dal 1º gennaio 2005, «attribuendo al provvedimento un valore retroattivo che suscita forti dubbi circa la legittimità».
 I cittadini del centro Sardegna, proseguono i sardisti, si trovano di fronte a una ennesima penalizzazione per il loro sviluppo: una risorsa del territorio utilizzata dagli abitanti principalmente per usi potabili essenziali (molto meno per usi industriali data la situazione disastrosa dell’industria, né per usi agricoli dal momento che mancano le reti di distribuzione) viene affidata a una gestione privatistica senza concorrenti in cui è ridotta quasi allo zero la propria partecipazione decisionale.
 «Nonostante gli aumenti tariffari – concludono i dirigenti sardisti – è prevista una riduzione del personale di Abbanoa di circa 1200 unità, per cui sono legittime le perplessità non solo per il futuro del personale e delle loro famiglie ma anche per la qualità del servizio che si andrà ad erogare. La Sardegna deve seguire l’inversione di marcia di regioni come la Puglia che hanno riletto la Legge Galli nell’ottica dei nuovi indirizzi ribaditi dall’Unione Europea, per la quale l’acqua non è un lusso, ma è un bene pubblico».
Nino Muggianu


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